Quando arrivo al piazzale dei Prati di Tivo comincio subito a notare un gran fermento di atleti e la sola vista del Gran Sasso mi trasmette già una grande emozione, emozione che è già cominciata a salire in me dal giorno prima appena ritirato il pacco gara (piuttosto scarno a dire il vero) con il pettorale...
Purtroppo sono solo le 8 e la temperatura è già più alta di quanto avevo previsto per cui comincio già a preoccuparmi di quello che mi attenderà a fine mattinata...
Quando mi preparo ed attendo con calma l'inizio della gara sento lo speaker annunciare la presenza di ben 500 partecipanti alle due gare di oggi, la 31 e la 16 km, segno evidente del successo sempre crescente che sta ottenendo questa affascinante e suggestiva competizione.
Quando infine lo speaker ci invita ad avvicinarci all'arco di partenza, attraverso il piccolo ingresso trepidante di iniziare questa gara, sicuramente una delle più dure che abbia mai affrontato...
Al via partiamo compatti lungo la strada per poi svoltare a destra dopo circa 200 metri e buttarci subito nel bosco dove inizia un bel tratto in discesa fresco e ombreggiato; lascio andare le gambe e seguo il lungo serpentone di corridori che scendono verso valle...
Tra veloci single track e ripede discese sassose arriviamo a Pietracamela prima di riprendere subito la salita che costeggia il Rio Arno e ci riporterà ai Prati di Tivo. Dopo un primo tratto lungo una comoda carrareccia che sale dolcemente nel bosco, il sentiero piano piano si stringe costeggiando un ruscello per poi arrivare ad inerpicarsi sulla montagna per la prima vera salita del percorso... dalla corsa passo alla camminata ma, per il momento, non sfodero ancora i bastoncini che ho ben ancorati sul retro della mia cintura...
Salendo in fila indiana torniamo piano piano ai Prati di Tivo e qui, dopo aver solcato nuovamente l'asfalto per un piccolo tratto, svoltiamo a destra per ritrovarci nuovamente alle pendici del Gran Sasso che svetta maestoso sopra di noi... dopo aver percorso per un po' il sentiero che segue l'ovovia svoltiamo a sinistra e ci tuffiamo ancora una volta nel bosco...
Dopo un altro bel tratto ombreggiato caratterizzato da numerosi piccoli saliscendi, sbuchiamo infine sulla strada brecciata che ci conduce al primo ristoro, quello in corrispondenza del Rifugio Cima Alta... qui bevo un po' e riempio le mie borracce per essere pronto ad affrontare la lunga salita che mi aspetta da lì in avanti...
E' "finalmente" giunto il fatidico momento di far lavorare i bastoncini che fino ad ora sono stati solo un peso superfluo; cammino con passo deciso e mi lascio definitivamente alle spalle la fresca ombra degli alberi per iniziare l'ascesa verso la vetta del Gran Sasso! In poche centinaia di metri il paesaggio cambia totalmente ed ecco che il massiccio montagnoso diventa l'unico e solo protagonista del panorama nonché meta ultima della mia lenta marcia...
Passo dopo passo mi avvicino sempre di più alla prima tappa della salita ovvero l'arrivo dell'ovovia; quando la raggiungo colgo l'occasione per godermi un po' il panorama prima di radunare le forze e riprendere la mia lenta ascesa... il gruppo iniziale di corridori si è ormai disgregato e sul sentiero comincio ad incontrare anche numerosi camminatori che avanzano quasi al mio stesso passo...
Da qui in avanti si susseguono stretti sentieri a strapiombo, bellissimi scorci sulla vallata e suggestivi passaggi tra le rocce; la fatica si fa sentire sempre di più ma quando vedo in lontananza sopra di me il Rifugio Franchetti trovo un motivo in più per stringere i denti ed andare avanti!
Mentre salgo faccio delle micro pause per riprendere fiato e per bere un po' e quindi la mia ascesa diventa sempre più lenta... passo dopo passo la fatica aumenta e ad un certo punto sono così stanco che anche l'uso dei bastoncini diventa difficoltoso e quindi decido di metterli via; i tornanti sembrano infiniti ma, piano piano, riesco finalmente a raggiungere il secondo ristoro!
Purtroppo trovo solo acqua e coca cola per cui faccio il pieno di zuccheri bevendo un paio di bicchieri di coca cola per poi riempire nuovamente le mie borracce ormai vuote; prima di ripartire mi godo un po' il panorama alle mie spalle e poi mi rimetto a testa bassa in salita per raggiungere il prossimo obiettivo del percorso: il Passo del Cannone che svetta sopra il Rifugio Franchetti e che da qui sembra lontanissimo!
Salendo ulteriormente le raffiche di vento diventano così forti che mi vedo costretto ad indossare l'impermeabile per proseguire; dopo un'altra faticosa salita il percorso diventa ancora più impegnativo riservandoci anche dei tratti scoscesi ed impervi di via ferrata! Dopo un ultimo tratto a picco sulle rocce è finalmente ora di ridiscendere a valle ma anche in questo caso c'è da faticare: la discesa è infatti molto ripida e sassosa per cui non è ancora possibile far riposare le mie gambe ormai duramente provate... dopo aver attraversato un ampio ghiacciaio continuo a scendere ancora ma studiando bene ogni passo per non incappare in una rovinosa caduta...
Solo quando il Rifugio Duca degli Abruzzi comincia a mostrarsi in lontananza all'orizzonte riprendo una corsa leggera che mi permette anche di stendere e sciogliere un po' le gambe... nonostante la fatica mi ripeto mentalmente che la parte più dura del percorso è ormai alle mie spalle per cui proseguo la mia gara senza grosse preoccupazioni...
Prima dell'ultimo ristoro ci attende un'altra salita ma, una volta raggiunta la piccola vetta, manca veramente poco all'ennesima sosta rigeneratrice; quando vedo il Rifugio riprendo a correre per poi fermarmi e ripetere nuovamente il solito rituale: bevo un paio di bicchieri di coca cola e riempio le mie borracce!
Riprendo quindi la mia corsa affrontando gli ultimi 10 km di percorso nella speranza che le salite siano ormai finite ma, ironia della sorte, affronto quasi subito delle discese talmente ripide e scoscese da constringermi a procedere più lentamente che in salita! Da qui in avanti per fortuna il percorso piano piano si addolcisce e raggiungiamo infine la vallata solcando dei bei prati verdi dove posso nuovamente lasciar andar le gambe!
Le discese leggere sono i tratti che preferisco e qui procedo in scioltezza raggiungendo e superando diversi corridori che mi precedono; i km scorrono via più velocemente e mi immagino già di arrivare al traguardo più fresco del previsto... comincio a fare previsioni sul mio tempo di arrivo ma l'imprevisto è dietro angolo: non mi accorgo di un sasso sporgente e lo colpisco molto forte con la punta del piede tanto che, subito dopo l'impatto, temo di aver rotto l'alluce! Il dolore è lancinante ma dopo qualche secondo provo a muovere il dito e sembra tutto a posto; aspetto un altro po' e fortunatamente l'incidente pare non aver prodotto conseguenze...
Scampato il pericolo riprendo a correre prestando maggiore attenzione a dove metto i piedi... discesa dopo discesa, poco dopo il km 28, mi ritrovo però di fronte ad una salita che in un attimo distrugge tutto il mio ritrovato entusiasmo!
La affronto con un po' di slancio ma dopo pochi metri le gambe si rifiutano di proseguire oltre e mi ritrovo all'improvviso tutto il peso della fatica accumulata addosso! Cerco di avanzare lentamente ma sono costretto a fare diverse pause per riprendere fiato, bere e riposarmi; i minuti trascorrono con me che cerco di avanzare piano piano ma mi ritrovo più e più volte in affanno con le mani appoggiate sulle ginocchia...
Vedo passare i corridori che avevo superato poco prima ed altri ancora dopo di loro; la salita è più lunga del previsto e di nuovo sembra non finire mai... purtroppo per me, a questo punto della gara, è come una pugnalata al cuore e, quando riesco finalmente ad oltrepassarla, sono molto provato sia fisicamente che psicologicamente.
Avanzo a fatica anche in discesa e, quando raggiungo il tratto finale di bosco prima della strada che mi porterà all'arrivo, un altro problema si frappone tra me e l'agognato traguardo finale: un improvviso "morso" all'interno coscia mi blocca e mi costringe a fermarmi! Cerco di "sciogliere" il crampo con un massaggio ma il muscolo continua ad irrigidirsi; ripeto la manovra più e più volte ma non sembra sortire effetti positivi per cui provo a riprendere la gara camminando e sciogliendo le gambe...
Per fortuna la situazione piano piano migliora ma, ancora una volta, vengo superato da numerosi corridori, alcuni dei quali cercano anche di incitarmi facendo leva sulla vicinanza del traguardo...
Quando le gambe me lo consentono riprendo una corsa molto leggera ma sulla strada asfaltata, appena la pur lieve pendenza si fa sentire, sono costretto a riprendere nuovamente a camminare... quando vedo il traguardo in lontananza cerco di convincermi a riprendere la corsa ma ancora non me la sento... solo quando uno spettatore, vedendomi camminare, mi grida "Dai che sei arrivato!", dopo aver scherzosamente risposto "Sono arrivato in tutti i sensi!", riprendo a correre lentamente per poi allungare ancora un po' il passo quando sono in prossimità della finish line... nonostante la fatica, i crampi e i numerosi sorpassi subiti alzo comunque le braccia al cielo per aver portato a termine questa grande impresa personale!
Anche al ristoro finale bevo diversi bicchieri di coca cola (anche perché oltre all'acqua non c'è altro) per poi sedermi su una panchina e riprendermi un po' dallo sforzo e dalla fatica... nonostante tutto sono soddisfatto per aver concluso questa gara che sapevo bene essere al limte delle mie possibilità.
Il percorso è stato veramente duro ma bellissimo; se c'è da recriminare qualcosa agli organizzatori è giusto riguardo alla povertà dei ristori: avrei sicuramente gradito un po' di frutta e almeno un paio di punti acqua in più anche in virtù del fatto che si percorrono parecchi km a picco sotto il sole... è anche vero che non si tratta certo di una gara per neofiti del Trail Running però almeno dopo il traguardo un ristoro un po' più ricco l'avrei gradito...
Dopo questa faticaccia comunque, mentre con le gambe ancora doloranti ripercorro mentalmente il percorso appena concluso, sono già piuttosto sicuro che difficilmente tornerò nuovamente a solcare questo percorso nel prossimo futuro...
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