Insieme al mio compagno di squadra arriviamo a Corvaro con largo anticipo così da parcheggiare al campo sportivo con tutta calma, ritirare pettorale e pacco gara (una gradita bottiglia di Birra del Borgo) e tornare al campo per prepararci usufruendo degli spogliatoi messi a disposizione dall'organizzazione.
Insieme al pettorale ci viene consegnata anche una fascia con microchip da legare alla caviglia, un foglio con le raccomandazioni generali per la gara, una mini altimetria del percorso con segnati i ristori e due buoni: uno per il pasta party finale e uno per un bicchiere di birra... la gara non è ancora cominciata ma posso già dire che l'organizzazione è stata attenta e previdente su tutti i fronti!
Una volta pronti ci dirigiamo verso la zona di partenza e attendiamo il briefing iniziale; dato che è la prima volta che affronto un trail con ben 1500 metri di dislivello positivo lo ascolto con attenzione e subito dopo mi preparo mentalmente allo start che viene dato di lì a breve.
Partiamo in gruppo lungo la via principale del paese sotto un magnifico sole; usciti dal borgo ci ritroviamo con la montagna alla nostra sinistra: guardandola comincio già a pensare, non senza una certa preoccupazione, che ben presto mi ritroverò a inerpicarmi su di essa per conquistarne la vetta! Per ora però la strada è pianeggiante e dopo circa 2 km abbandono l'asfalto per continuare sullo sterrato; ancora qualche km e ecco che la montagna si fa sempre più vicina finché, poco prima del km 7, entro in un boschetto e comincia la tanto temuta ma inevitabile salita!
Per fortuna, sotto il fresco abbraccio degli alberi, si sta benissimo e la temperatura mite rende meno faticosa l'ascesa; come al solito però, man mano che la pendenza aumenta, il mio passo diventa sempre più lento e vengo superato più volte dagli altri corridori... ogni volta che sento dietro di me un passo più veloce del mio non esito a fermarmi per farlo passare e a più riprese colgo l'occasione anche per rifiatare e bere.
Avanzo lentamente e a fatica tanto che ben presto anche il mio compagno di squadra che avevo leggermente staccato sul tratto iniziale mi affianca e mi supera con un buon passo; in pochi secondi lo vedo allontanarsi davanti a me e dopo qualche minuto sparisce completamente dalla mia vista... continuo quindi la mia ascesa pressoché in solitaria dando fondo pian piano alle mie scorte idriche... nel frattempo il comodo sentiero su cui mi trovo a camminare in alcuni tratti si fa più roccioso e in altri è così ripido da richiedere l'uso di una catena! A darmi la forza di andare avanti è soprattutto la consapevolezza che questa è la parte più dura di tutta la gara e, quando sarà alle mie spalle, spero di poter continuare in modo più agevole!
Così è in effetti! Una volta uscito dal bosco che mi ha dato riparo dal sole fino ad ora per fortuna la pendenza diminuisce e il paesaggio intorno si apre divenendo spettacolare: mi ritrovo infatti in una gola tra due montagne e più volte mi guardo intorno per godermi la spettacolare vista! Il cammino davanti a me è ancora lungo ma l'avanzata adesso è decisamente meno faticosa; quando raggiungo il primo ristoro mi rifocillo con un pezzo di banana e colgo anche l'occasione per rimpinguare la mia scorta d'acqua quasi finita dopo la lunga salita...
Quando sono ormai al km 11 ecco che raggiungo il pezzo forte del percorso: oltrepasso una collinetta e, quasi a sorpresa, mi ritrovo davanti il lago della Duchessa in tutto il suo splendore! Passo con una certa circospezione un branco di mucche intente al pascolo e poi lambisco la sua sponda per girargli attorno; dall'altro lato mi ritovo invece in mezzo ad un gregge di pecore e, subito dopo, ecco un'altra ripida salita da affrontare! Stavolta dovrebbe essere effettivamente l'ultima ascesa del percorso e, sia pure sotto il sole cocente, la affronto con determinazione; più volte però mi giro verso il lago per godermi il bel panorama dall'alto e rifiatare un po'... alla fine riesco a superare anche questo ostacolo naturale e mi trovo quindi ad affrontare una lunga ma impervia discesa...
Come nel Gran Premio Montagna di Roma di 2 settimane prima infatti capisco ben presto che ci sarà da faticare anche per scendere dalla montagna; il sentiero (se così si può chiamare) è infatti molto sconnesso e pieno di sassi tanto da rendere la corsa molto difficoltosa, tanto più che le mie gambe sono già duramente provate da una durissima salita! Mi ritrovo quindi a camminare anche ora che la pendenza è favorevole; nei pochi tratti in cui posso correre piuttosto agevolmente cerco di sgranchirmi il più possibile ma sento comunque i muscoli doloranti e appesantiti...
Continuo la mia gara passando più volte da brulli prati al fitto bosco; dove posso cerco di correre ma per la maggior parte del percorso sono costretto ad una più prudente camminata... piano piano raggiungo il secondo ristoro dove, ancora una volta, mi rifocillo con un po' di frutta e riempio le mie borracce.
Subito dopo affronto un'ulteriore nonché inaspettata salita in mezzo al bosco; sono ormai duramente provato e quindi l'ascesa è di nuovo lenta e faticosa... dopo questa ennesima altura affronto ulteriori impegnative discese: l'ultima in particolare mi porta ad affrontare stretti tornanti, prima su nel bosco su ampi tappeti di fogliame, poi sotto il sole con numerosi e insidiosi sassi.
Solo dopo il km 21 raggiungo finalmente la strada brecciata e ho modo di distendere le gambe per riprendere a correre; quando sono ormai tranquillo e rilassato però, per assurdo proprio nella discesa più semplice di tutto il percorso, in un attimo e senza rendermene quasi conto mi ritrovo per terra: il piede a valle scivola su dei sassi e mi ritrovo con il fondoschiena sul brecciolino! Per fortuna più che una caduta si tratta di una lenta scivolata e quindi, dopo aver constatato di non aver riportato alcun danno fisico, riprendo subito la mia corsa un po' sconsolato per questa leggerezza che poteva costarmi molto più cara.
Passo un cavalcavia sotto l'autostrada e poi raggiungo di nuovo l'asfalto; pochi altri metri e comincio a vedere le prime case di Corvaro: "Ormai è fatta!", penso tra me e me mentre mi avvicino sempre di più al paese... dopo una piccola deviazione su un'altra strada sterrata ecco che raggiungo un piccolo vicolo e, subito dopo, la stradina che mi riconduce al traquardo! Riconoscere la strada da cui sono partito è un'autentica liberazione per cui quando vedo il gonfiabile della finish line in maniera naturale allungo il passo e taglio finalmente il traguardo per ricevere la mia meritata medaglia!
Mi dirigo subito al ristoro per bere in abbondanza; visto che ci sono ne approfitto anche per mangiare un po' di frutta e una fetta di crostata dopo di che mi dirigo con calma verso lo spogliatoio del campo sportivo.
Dopo aver fatto la doccia mi sento decisamente meglio e torno quindi placidamente alla zona di partenza per usufruire del buono per il pasta party: scopro così che il buono comprende non solo un piatto di pasta ma anche un secondo a scelta e una bella fetta di cocomero! L'organizzazione si conferma quindi nuovamente di primo livello e, una volta riempito il mio vassoio e ritirato il mio bicchiere di birra, mi siedo comodamente ad un tavolo godendomi il mio pranzo sotto una piacevole ombra e per di più accarezzato da un altrettanto piacevole venticello...
La fatica è ormai solo un lontano ricordo per cui ora penso solo a rilassarmi per qualche minuto prima di tornare a casa e riposare le mie gambe duramente provate da questo percorso bello ma molto impegnativo...