Arrivo alla Palestra Comunale di Soriano con un discreto anticipo rispetto all'ora di partenza prevista per le 8; il cielo terso e la splendida alba che si vede all'orizzonte preannunciano una giornata splendida, la perfetta cornice per la prima edizione di questo trail.
Dopo aver ritirato il pettorale mi preparo e valuto se sia il caso o meno di portare con me le bacchette: il dislivello positivo di 1500 metri mi suggerisce di farlo però il gilet minimal che indosso mi constringerà a tenerle in mano durante la discesa per cui non vorrei che mi siano troppo di impaccio... alla fine decido di prenderle e mi dirigo verso la start line facendo già previsioni sul mio tempo di gara: spero di riuscire a stare sotto le 4 ore ma la fatica fatta durante la Scarpinata della Teverina mi induce a pensare che la mia stima sia piuttosto ottimistica... staremo a vedere! Sicuramente dovrò gestirmi al meglio e stare attento a non esagerare...
La partenza viene posticipata alle 8:30 per cui me la prendo comoda per raggiungere la start line posta nella piazza centrale del paese; a circa un quarto d'ora dal via preparo le bacchette, che sono divise in 3 sezioni e vanno "montate", ma fatico a portarle nella posizione corretta perché sono stranamente dure... perdo talmente tanto tempo per preparare la prima bacchetta che è ormai ora di partire e quindi inizio la mia gara con una delle due bacchette ancora "smontata"... il primo tratto di gara è in paese e lo passo a combattere con la mia bacchetta che non ne vuole sapere di montarsi correttamente... alla fine, con l'aiuto di un altro corridore, riesco finalmente a portarla nella posizione corretta e sono quindi pronto ad abbandonare l'asfalto per affrontare la prima vera salita del percorso.
Fedele al mio proposito di gestire opportunamente le energie, non mi faccio problemi a camminare sfruttando le bacchette sulle pendenze un po' più impegnative; il primo tratto d'altronde è una continua ascesa fino alla Faggeta di Soriano dove, quando siamo oltre il 5° km, ci attende il primo ristoro con acqua, bevande, dolci e frutta secca!
Colgo l'occasione per bere un po' acqua per poi riprendere il cammino e godermi la zona iniziale della Faggeta, che conosco bene perché nella Tuscia è una classica meta per rinfrescarsi dall'afa estiva... dopo un passaggio accanto alla torre che domina il cucuzzolo, insieme ad altri corridori ammiriamo tutti estasiati il paesaggio circostante: il sole si fa strada tra le fronde illuminando il ricco sottobosco e siamo totalmente immersi in un fantastico scenario che mi riporta alla mente le suggestive scene del film "Il Signore degli Anellli"! Corro tra gli alberi d'alto fusto guardandomi intorno per cogliere ogni bellezza di questo suggestivo scenario e non faccio che ripetere tra me e me: "Che giornata fantastica!": il clima infatti, considerando che siamo ad ottobre inoltrato, è veramente ideale per una corsa di questo genere e non fa che esaltare il meraviglioso percorso!
Dopo l'ascesa fino alla Faggeta è ora di scendere e quindi affronto una lunga e rigenerante discesa; arrivato a valle sono ormai al 10° km e raggiungo il secondo ristoro, anche questo con dolci e frutta secca per cui stavolta, oltre a un po' d'acqua, sgranocchio anche qualche noce per poi ripartire di corsa.
Dopo poche centinaia di metri di corsa intravedo in lontananza un gruppetto di corridori e mi riprometto di raggiungerlo; la speranza di agguantarlo svanisce però quando, al termine di un lungo rettilineo in mezzo agli alberi, vado dritto ignorando le fascette alla mia destra e mi ritrovo in uno spiazzo in cui non so dove andare... dopo aver svoltato a destra verso un campo mi rendo conto di aver sbagliato strada e, una volta ritornato sui miei passi, mi chiedo come abbia fatto a cannare completamente la strada giusta visto che le fascette erano ben posizionate nonché chiaramente visibili! Per fortuna ho allungato solo di qualche centinaio di metri per cui riprendo la mia gara senza grossi problemi...
Da qui in avanti proseguo in solitaria per un lungo tratto di percorso e mi godo le bellissime scenografie naturali che fanno da sfondo alla mia corsa avendo come unica colonna sonora solo il mio respiro e il cinguettio degli uccelli... nel frattempo si alternano vari fondi, dal sottobosco alle rocce, e, proprio in un punto dominato da lunghi lastroni di pietra, per poco non rischio di cadere rovinosamente: mi impunto col piede destro su uno spuntone di roccia sporgente e faccio un tuffo in avanti riuscendo per un pelo a riprendermi (non so bene come) per fortuna senza problemi.
Dopo questo scampato pericolo tiro un sospiro di sollievo e di lì a poco affronto la seconda, breve ma impegnativa, salita del percorso: comincio a sentire i quadricipiti doloranti e a scopo preventivo mangio uno snack energetico che ho portato con me e mi concedo anche qualche pausa per riposarmi... piano piano avanzo e al termine della salita scopro che mi attendono un paio di persone dell'organizzazione con un po' d'acqua e un belvedere con una magnifica vista su tutta la pianura circostante, oggi illuminata da un caldo sole degno delle migliori giornate di primavera! Mi concedo qualche secondo per rifiatare e ammirare il paesaggio dopo di che continuo la mia gara affrontando la discesa seguente che, dopo un single track in mezzo al bosco, mi conduce a valle fino a sbucare su una strada asfaltata; dopo un piccolo tratto riprendo quindi un sentiero di campagna a sinistra per poi sbucare infine su una lunga strada brecciata che ho solcato in passato e che so essere non distante da Bagnaia.
Da qui, km dopo km, raggiungo una zona collinare in cui è in corso una vasta opera di disboscamento: dopo aver incrociato un trattore il mio sguardo è catturato da un altro lungo il costone che si è ribaltato! Quando ci passo accanto mi rendo conto che l'incidente in cui è stato coinvolto è stato sicuramente molto grave e spero che le conseguenze per chi lo guidava non siano state letali!
Comincio ad agognare ardentemente un altro ristoro e mi sembra anzi strano che non ce ne siano altri lungo il percorso; per fortuna però ho con me un paio di gel e mentre corro ne prendo uno per evitare di finire le energie all'improvviso!
Raggiungo quindi un'altra salita e dopo, questa, mi preparo ad affrontare la parte più dura del percorso: sono ormai oltre il 25° km, con le gambe duramente provate e un po' demoralizzato dal fatto di non aver più trovato alcun ristoro dopo quello al km 10, e mi accingo a risalire lungo una insidiosa e ripida pista di down-hill! Per fortuna non sono più da solo: la affronto insieme ad un altro corridore col quale scambiamo anche qualche battuta condividendo lo sforzo comune; tra l'altro, dato che io sono partito con una scorta idrica di 1 litro mentre vedo che lui non ha nulla, gli offro la mia borraccia immaginando che sia ormai in riserva di liquidi e lui la accetta ben volentieri. Continuiamo quindi faticosamente l'ascesa concedendoci a più riprese anche qualche sosta; benedico la mia decisione di aver portato con me le bacchette anche se la salita accumulata la sento ormai anche sui tricipiti!
Quando infine raggiungiamo la vetta scherziamo sul fatto che, arrivati a questo punto, mentre camminiamo per recuperare le energie, anche il fogliame a terra che impatta le scarpe sembra pesante da spostare!
Per fortuna, quando siamo al 27° km, raggiungiamo di nuovo la piazza sotto la Faggeta dove si trova l'ultimo nonché provvidenziale ristoro: certo sarebbe stato opportuno posizionare almeno una postazione con dell'acqua intorno al 20° km però adesso che ci sono faccio il pieno di zuccheri bevendo avidamente un po' di coca-cola!
Da qui in avanti proseguo senza il mio improvvisato compagno di gara e e ci diamo quindi appuntamento al traguardo! Riattraverso quindi la zona iniziale della Faggeta e da qui continuo seguendo le bandierine rosse posizionate a terra e le strisce bianche e rosse sugli alberi; pur non perdendole mai di vista mi ritrovo però spiazzato nel ritrovarmi sul percorso già fatto diverse ore prima per salire: dato che, man mano che avanzo, oltrepasso anche i 30 km previsti dal percorso, mi convinco di aver sbagliato strada e quindi mi tolgo il pettorale...
Per fortuna lungo la via ritrovo invece uno degli organizzatori che mi rincuora sul fatto di essere sul tragitto giusto verso il traguardo: mi indica quindi di proseguire lungo la strada asfaltata per poi girare a sinistra; così faccio e mi ritrovo quindi su un'altra discesa in mezzo al bosco che mi porta fino in paese!
Da qui continuo verso la piazza per poi entrare nelle mura del castello affrontando l'ultima salita al suo interno immerso nel clima di festa della Sagra delle Castagne, giunta ormai al suo ultimo weekend di festeggiamenti.
Arranco faticosamente fino in cima per poi riprendere la corsa proprio negli ultimi metri e tagliare quindi il traguardo al piccolo trotto...
Subito mi rifocillo abbondantemente con dell'acqua dopo di che mangio anche qualche tozzetto per rimpinguare anche la mia scorta di zuccheri; dato che la mia gara è durata ben 5 ore riaccendo anche il cellulare per chiamare mia moglie e tranquillizzarla sul fatto che sono ancora sano e salvo! Appena mi risponde mi rimprovera per non averle fatto sapere nulla e che, visto l'orario, avrei dovuto chiamarla prima... non posso che darle ragione e, mentre me ne torno con calma all'auto, mi riprometto la prossima volta di chiamarla prima di finire la gara, soprattutto se le mie stime iniziali si rivelano così errate!