La gara è inserita all'interno del circuito Umbria Cuore Verde del Trail per cui alla partenza le facce sono sempre le stesse: siamo un piccolo gruppetto di circa una quarantina di partecipanti e stavolta forse siamo meno del solito a causa del terreno già pesante per la pioggia del giorno prima e del tempo incerto.
La partenza avviene nella graziosa piazzetta del centro storico di Lugnano e tra le grida di incitamento dei paesani guadagniamo rapidamente la strada che circonda il paese e scende verso valle.
Qualche centinaio di metri su asfalto e poi si svolta a destra per una strada bianca che serve alcuni case di campagna.
L'inizio è tranquillo e quindi mi permetto il lusso di ammirare alcuni bei casali lungo la strada...
Rimango piacevolmente sorpreso dal fatto che oltre ai segnali che indicano il percorso sono segnalati anche i km: una vera rarità per questo genere di gare!
Il percorso prosegue in piano o in leggera salita per un po' finché si cominciano a risalire le alture circostanti; la salita però non è eccessiva per cui immagino che il peggio arriverà più avanti.
Alle prime salite un po' più impegnative sorrido nel vedere uno dei corridori avanti a me recuperare 2 rami lungo il percorso per usarli come ausilio nella corsa; da una parte però penso che forse la pensata non è poi così sbagliata perché lo vedo procedere con un buon ritmo; non essendo un esperto di Nordic Walking non mi azzardo comunque ad emularlo...
Ormai l'asfalto è solo un ricordo e ci si immerge completamente nel fitto della boscaglia; vista la recente pioggia ed il terreno umido penso che il sentiero odierno sarebbe stato perfetto anche per andare a funghi o a lumache!
Il percorso prosegue senza intoppi finché non vedo dopo un bivio un paio di corridori che mi precedono ritornarsi perché non sicuri della strada: non conosco il percorso e quindi non me la sento di azzardare un'ipotesi in merito a quale sia la via maestra per cui mi aggrego anch'io all'inversione di rotta.
Altri corridori però ci raggiungono e suggeriscono di continuare sulla strada più battuta e di lì a poco la scelta si rivelerà corretta perché ritroviamo le strisce bianche appese ai rami che indicano la retta via.
Per un po' il gruppetto momentaneamente costituito corre insieme ma in poche centinaia di metri ciascuno prosegue col suo passo e ci distanziamo di nuovo.
Io supero un corridore al ristoro ma sulla salita successiva vengo da lui a mia volta superato; da lì correremo insieme per gran parte della gara.
Tra un sentiero e l'altro scopro che esiste un'altra difficoltà oltre alla salita ed alle discese scoscese: i tratti di terra bagnata in cui ad ogni passo le scarpe si appesantiscono sempre di più; la sensazione dopo pochi metri è quella di correre con 2 blocchetti di cemento al posto dei piedi! Appena si torna sull'erba siamo tutti costretti a sbattere e strusciare i piedi a terra per liberarci della zavorra in eccesso e proseguire in condizioni normali.
Le salite continuano ad essere piuttosto abbordabili e mai troppo impegnative per cui continuo a pensare che il peggio debba ancora venire; tra l'altro a complicare la mia corsa ci sono ben 2 vesciche, una per parte, che comincio a sentire nella parte interna di ciascun piede; per ora non sono dolorose per cui spero non peggiorino ulteriormente, sopporto il fastidio e vado avanti.
Dato che siamo ormai a buon punto e comincia una lunga e ripida discesa (opportunamente segnalata tramite appositi cartelli) comincio a pensare che forse oggi ci risparmieremo delle salite verticali su per la cima di qualche collina; in effetti ripresa la strada bianca il percorso prosegue in modo agevole e senza grosse difficoltà.
Unica distrazione prima di ritrovare la strada asfaltata è la compagnia di 2 cani da caccia che mi si "incollano alle calcagna" latrando rumorosamente: immagino di aver speso troppo tempo stamane con la mia cagnetta (che è in calore!) prima di uscire di casa e ad avvalorare questa tesi è il fatto che i 2 miei nuovi compagni di corsa non mi abbandonano per quasi 1 km!
Poco dopo essermi separato dai 2 quadrupedi comincio a scorgere in lontananza i tetti del paese; in pochi metri si passa poco a poco dal bosco alla campagna e quindi alla periferia del piccolo borgo umbro.
Quando lo si scorge infine nella sua interezza la sola immagine allevia per un attimo la fatica... il percorso continua quindi in discesa e l'unica cosa che rende ostico l'avvicinarsi dell'arrivo sono i profumi di cucina che pervadono l'aria.
In breve raggiungo il parcheggio dove ho lasciato l'auto e lo costeggio prima di risalire le scalette che portano al centro storico; anche se siamo ormai in dirittura di arrivo e questo da solo dovrebbe dare le forze per il rush finale scopro all'improvviso le gambe più pesanti del previsto. Sulle scale quindi mi vedo costretto a camminare e nella leggera salita subito dopo l'arco di ingresso arranco vistosamente; i miei passi sono corti, la mia corsa lenta e faticosa ma piano piano vado avanti. Percorro in solitaria i vicoli del paese e dopo una svolta a destra riconosco la via percorsa la mattina durante il riscaldamento: ormai i metri sono veramente pochi e per di più in leggera discesa per cui allungo il passo e raggiungo l'arrivo tra le grida di incitamento dei presenti.
Qualche allungamento per distendere i muscoli e poi vado a rifocillarmi al ristoro: stavolta faccio il pieno di zuccheri ingozzandomi di crostata e chiudo con un bel tè caldo!