Stavolta il navigatore mi segnala più di un'ora e quaranta di percorrenza per raggiungere il luogo della gara per cui la sveglia è all'alba.
Vista la brutta esperienza avuta con la Ronda Valligiana evito di prendere il caffè appena alzato e mi limito ad ingerire un bel cucchiaio di miele...
Arrivo in località Pozzarello con un discreto anticipo ma quando raggiungo il tavolo delle iscrizioni vedo che c'è una gran fila per cui anche oggi dovrò fare le corse anche per prepararmi; ritirato il pettorale siamo già a ridosso della partenza per cui mi svesto direttamente lì e vado in fretta al bagno. Quando esco i partecipanti sono spariti e gli organizzatori rimasti mi dicono che il gruppo è già partito per raggiungere il punto convenuto per lo start; per fortuna nel vicino parcheggio ci sono altri ritardatari come me e quindi ci avviamo tutti insieme in compagnia di un partecipante del posto.
Scopro così che per raggiungere la linea di partenza c'è da percorrere quasi un km di strada e mentre corricchiamo per arrivarci passa un motorino dell'organizzazione che ci dice: "Dai che siete quasi arrivati!"; considerando che non siamo ufficialmente nemmeno partiti la cosa mi fa sorridere non poco...
Raggiunta finalmente la linea di partenza vedo che siamo un bel gruppetto di partecipanti; c'è ancora qualche minuto di tempo per permettere a qualcuno di fare delle foto con lo sfondo del mare dopo di che viene dato il via: dopo pochi metri ci inoltriamo nel buio tunnel che porta direttamente a Porto Santo Stefano... una volta usciti siamo accolti dagli abitanti del posto ed il serpentone dei corridori si confonde con il locale traffico della domenica...
Questo primo passaggio è piuttosto caratteristico e permette di apprezzare la bellezza del paesino con le case arroccate sulle colline prospicenti il mare; i primi 2 km sono tutti sul lungomare di Porto Santo Stefano dopo di che si devia sulla sinistra verso il primo sentiero sterrato. Dopo qualche decina di metri si raggiunge un'altra strada asfaltata ma la percorriamo solo per un piccolo tratto e poi ci rituffiamo nelle strade sterrate che la costeggiano...
Da qui in avanti comincia il percorso da trail vero e proprio: la costante è sempre lo sfondo del mare ma l'asfalto lascia il posto a carrarecce e sentieri che attraversano i campi e le case locali; si corre su continui saliscendi non troppo impegnativi ma con fondi molto vari. Il panorama alla nostra destra ci regala in più punti dei fantastici scorci del mare e la bella giornata aiuta ancora di più ad apprezzare questo fantastico panorama; nonostante un ginocchio dolorante ho voluto ugualmente partecipare a questa gara e lo spettacolo che vedo correndo dà più volte ragione alla mia testardaggine. Per il momento il fastidio, una sospetta infiammazione al legamento collaterale destro, è assolutamente sopportabile per cui lo relego in un angolo del mio cervello sperando che non mi dia problemi più avanti.
Continuo la mia gara alternando la corsa sui tratti in piano o in discesa alla camminata in quelli in salita; su questi vengo più volte superato dagli altri corridori, cosa cui sono abituato, ma oggi ho un motivo in più per non forzare per cui non me ne faccio un cruccio.
Lo studio preventivo dell'altimetria mi aveva fatto temere che il primo tratto fosse più impegnativo ma invece percorrendolo mi rendo conto che tutto sommato le salite non sono così sfiancanti... l'estrema varietà del percorso inoltre lo rende particolarmente divertente per cui il primo ristoro lo raggiungo abbastanza fresco...
Da lì in avanti continuano i saliscendi ed attraversiamo la flora più varia: si va dagli arbusti ai boschetti per passare ai vigneti ed agli uliveti; quando poi usciamo sulla vallata è uno spettacolo per gli occhi! Riconosco in lontananza la torretta che campeggiava proprio sopra la zona iscrizione e mi faccio quindi un'idea sia pur vaga di quanta strada ci attende ancora; butto più volte l'occhio intorno a me per apprezzare il paesaggio e sono sempre più appagato da ciò che vedo...
Percorriamo un bel pezzo di strada in piano o in lieve pendenza il che ci permette di allungare un po' il passo. Quando poi arriviamo ai piedi della collinetta di Capo d'Omo, appena prima di cominciare la salita, si passa sotto un eloquente cartello che recita: "Benvenuti in paradiso! Pendenza media 100%"; non riesco a trattenere un sorriso e dì lì a pochi metri comincio ad arrancare sulla preannunciata salita... il sentiero è in effetti impegnativo e scosceso ma offre fin da subito degli scorci molto belli sul paesaggio circostante. Come previsto però è in cima che ci aspetta il panorama migliore: il colpo d'occhio è da cartolina e meriterebbe senz'altro una pausa più lunga... io mi concedo il lusso di un lento passaggio camminato per godere appieno della vista ma poi proseguo riprendendo la mia corsa.
Anche se si continua in discesa il sentiero è pieno di rocce ed è quindi difficile mantenere un'andatura costante; io d'altra parte comincio a soffrire particolarmente per il dolore al ginocchio e proprio in discesa si fa più acuto. La parte più impegnativa del percorso è ormai alle spalle ed inoltre siamo al km 14 per cui continuo conscio del fatto che il più dovrebbe essere fatto; so però che ci sarà almeno un'altra salita abbastanza impegnativa da affrontare; dopo una discesa piuttosto lunga raggiungiamo infatti un altro ristoro, l'ultimo della gara, e da qui continuiamo salendo per un bel pezzo.
Al termine di questa ennesima salita siamo al km 18 e ci attende una lunghissima e ripida discesa; qui il dolore al ginocchio diventa veramente problematico perché mi constringe quasi a camminare. Mi rendo inoltre conto che il quadricipite sinistro è particolarmente provato, segno evidente del fatto che l'ho inconsciamente caricato per salvaguardare il ginocchio dolorante. Penso inevitabilmente che senza questo problema avrei potuto guadagnare nel tratto corrente il tempo perduto sulle salite precedenti ma purtroppo devo limitarmi a procedere con un passo molto attento per non rischiare di peggiorare la situazione...
Quando la discesa si fa più dolce e pian piano sfuma nella pianura comincio a pregustare la vicinanza dell'arrivo; lo sterrato termina e ritrovo l'asfalto. Dopo un piccolo tratto sul lungomare riprendo la salita e comincio a temere che ci sia ancora da salire parecchio; dopo una curva vedo infatti la strada perdersi all'orizzonte verso la collina e, quando siamo ormai al km 22, sento all'improvviso tutto il peso della fatica e tutti i dolori accumulati durante la gara.
Dato che speravo di essere ormai al traguardo ed invece arranco nuovamente su una salita che non mi aspettavo neppure comincio mentalmente a maledire gli organizzatori; subito dopo, come mi capita spesso in questi momenti di sconforto mentale e fisico, maledico me stesso per il fatto stesso di essermi imbarcato in questa sfacchinata della quale non vedo la fine. Continuo a trascinarmi stancamente in salita e mi idrato abbondantemente con la mia scorta d'acqua; ad ogni dosso o tratto cieco spero che preannunci la discesa ma per più di una volta così non è... alla fine raggiungo la sommità della collinetta che sovrasta la zona iscrizione e quindi mi è chiaro che ormai ci siamo! L'ultima discesa naturalmente è anch'essa molto impegnativa perché viscida ed insidiosa; scendo con attenzione per evitare cadute ed infine raggiungo l'agognato traguardo con un tempo abbondantemente eccessivo rispetto alle mie reali possibilità.
Dopo essermi rifocillato con diversi pezzi di crostata recupero la mia borsa ed usufruisco delle docce messe a disposizione dal centro sportivo adiacente all'arrivo dopo di che attendo nel ristorante che inizi il pasta party che ho prenotato prima della gara.
Nell'attesa ripercorro inevitabilmente la gara appena fatta e, nonostante il cruccio per una condizione fisica non ottimale, prevale però in me la soddisfazione per essere arrivato in fondo e soprattutto aver partecipato ad un trail veramente spettacolare!