Nonostante le gambe ancora un po' stanche dopo la San Francesco Marathon (peraltro chiusa con una totale debacle), il richiamo del Trail è troppo forte per rinunciare a scoprire il percorso tracciato dagli organizzatori dell'Ameria Trail, gara che è giunta ormai alla quinta edizione ma a cui non ho ancora avuto modo di partecipare...
Nonostante sia disponibile anche un percorso "corto" da 11 km decido comunque di affrontare quello da 25 km con circa 1000 metri di dislivello ripromettendomi però di non strafare e correrlo "in scioltezza"...
Quando arrivo al Parco Fluviale del Rio Grande ad Amelia c'è già un grande fermento per cui parcheggio, ritiro il pettorale e, con tutta calma, mi preparo indossando il mio gilet da Trail e rispolverando anche le mie bacchette! Studiando l'altimetria ho infatti visto che, fino al 16° km, sono presenti 3 salite con dislivello e difficoltà crescente per cui penso che mi potrebbero essere utili ad alleggerire il carico sulle gambe ancora un po' provate per gli sforzi della domenica precedente...
A pochi minuti dal via uno degli organizzatori ci illustra il percorso sottolineando che la terza salita è molto ripida e molto impegnativa per cui ci invita ad affrontarla con calma; quello che ci dice però è anche che, dopo quest'ultima, ci attende una discesa altrettanto dura perché resa scivolosa dalle pioggie dei giorni precedenti... per finire ci anticipa anche che dovremo passare ai margini di un prato erboso con molto fango che potrebbe rappresentare un'insidia da non sottovalutare...
Sapere che anche in discesa ci sarà da faticare e soffrire mi demoralizza un po' ma spero comunque che la situazione non sarà così tragica...
Dopo il briefing ci posizioniamo sotto l'arco di partenza e dopo pochi minuti ecco che, un po' a sorpresa, viene dato il via!
Dopo un brevissimo tratto di asfalto affrontiamo subito la prima salita della gara: un lungo sterrato che, piano piano, ci condurrà fino al primo ristoro.
Come programmato parto con calma gestendo le forze e camminando quando necessario; le gambe girano meglio del previsto e, almeno per il momento, le bacchette non servono...
Dopo qualche km abbandoniamo la strada bianca per addentrarci in un bel single track nel bosco; nel frattempo qualche sparo in lontananza suscita un leggero moto di preoccupazione sia in me che negli altri corridori ma, per fortuna, restano a debita distanza e continuando lungo il percorso ce li lasciamo definivamente alle spalle...
Quando usciamo dal bosco ecco che raggiungiamo il primo ristoro; dopo una veloce pausa continuo la mia gara e, passata la biforcazione tra il percoso da 11 km e quello da 25, affronto in scioltezza una tranquilla discesa dove ho modo di sgranchire le gambe...
Dopo circa 1 km ecco la seconda salita: stavolta si tratta di una carrareccia che si inerpica all'interno del bosco; non è molto lunga ma è abbastanza impegnativa per cui stavolta sfrutto a dovere le mie bacchette e, piano piano, me la lascio alle spalle... nel mentre, vista la presenza di numerose piante di corbezzolo, colgo anche l'occasione per un piccolo ristoro extra gustandomi qualche bel frutto giunto a piena maturazione e con un colore rosso particolarmente invitante!
Dopo l'ascesa, come ci era stato anticipato nel briefing pregara, comincia la difficile discesa verso Lugnano; il paese è ben visibile di fronte a noi ma raggiungerlo non è così semplice: il fondo è ripido e sassoso per cui procedo con cautela.
A fondo valle ci attende un attraversamento di una strada provinciale e, dopo una breve discesa sempre su asfalto, giriamo a destra per ritrovarci in una suggestiva via cava che mi riporta subito alla mente quelle del Trail di Pitigliano!
Dopo un tratto pianeggiante nel bosco ci ritroviamo ai margini del paese che poi raggiungiamo attraverso delle scale che ci portano fino alla piazza principale, dove troviamo il secondo ristoro; stavolta, oltre ad un po' di tè, mi concedo anche un pezzo di crostata e uno di banana dopo di che riprendo la gara uscendo dal centro storico...
Dopo un altro tratto asfaltato riprendiamo di nuovo una via di campagna che ci conduce ad un campo con degli ulivi e poi ad una stradina in leggera salita... dato che sono in compagnia di un altro corridore condividiamo la nostra preoccupazione per ciò che ci attende al termine di questa strada: l'ultima fatidica ascesa con circa 300 metri di dislivello di cui ci avevano parlato nel briefing iniziale! Appena la raggiungiamo è subito evidente che ci sarà da faticare: la salita si inerpica subito in maniera vertiginosa sulla montagna e puntando gli occhi in alto non si capisce fin dove arriverà!
Sfodero prontamente le mie bacchette e seguo a breve distanza il mio compagno di scalata concentrandomi solo su una cosa: mettere un piede avanti all'altro! Avanziamo lentamente e faticosamente facendoci forza a vicenda col fatto che, dopo questa salita, ci attende "solo" una lunga discesa fino al traguardo finale...
In compagnia l'ascesa diventa meno dura e, quando finalmente raggiungiamo la vetta, continuiamo a parlare con più tranquillità con la speranza che la restante parte di percorso non sia troppo fangosa...
Dopo una discesa in mezzo al bosco perfetta per distendere e sgranchire un po' le gambe arriviamo finalmente al terzo ed ultimo ristoro della gara; qui colgo subito l'occasione per riporre (non senza qualche difficoltà) nella mia cintura le mie bacchette che oggi sono state particolarmente utili. Bevo quindi un sorso di tè e mangio un po' di frutta scambiando anche qualche parola con i due volontari che presidiano il ristoro; quando riparto mi rendo conto che tutti gli altri corridori hanno già ripreso la loro corsa per cui saluto e riprendo la mia gara.
Contro le mie previsioni iniziali sto meglio del previsto e non sento le gambe tanto stanche per cui km dopo km riesco a raggiungere e superare tutti i corridori che erano insieme a me al ristoro... man mano che proseguo nella parte finale del percorso constato che, nonostante qualche grossa pozzanghera, il terreno è più asciutto del previsto e meno pesante di quanto potessi temere...
Anche quando raggiungo il famigerato campo che poteva essere una distesa di fango sono felice di appurare che, invece, la carrareccia che attraversiamo è perfettamente praticabile e solo in qualche punto è rimasta un po' di fanghiglia appiccicosa...
Quando esco definitivamente dal bosco mi ritrovo infine su una strada bianca che costeggia un campo sportivo e da qui affronto in scioltezza una tranquilla discesa che dovrebbe riportarmi fino al traguardo finale...
Quando comincio a scorgere in lontananza l'arrivo ho quasi raggiunto un altro corridore; mi avvicino sempre di più ma quando rimettiamo i piedi sull'asfalto nei metri finali mi accodo a lui seguendolo da vicino fino alla finish line...
Arrivare al traguardo di un trail senza soffrire dopo aver corso una maratona 7 giorni prima è un obiettivo che già da solo mi riempie di soddisfazione; il bel percorso affrontato poi è anch'esso un motivo per gioire di questa bella mattinata in mezzo alla natura!
Appena vedo lo speaker che ha condotto il briefing iniziale gli faccio i complimenti per il bel tracciato perfettamente segnalato dopo di che mi rifocillo al ristoro finale per poi tornarmene placidamente alla mia auto, un po' stanco ma col sorriso sulle labbra...