La corsa ad ostacoli più famosa del mondo torna ad Orte, sempre più dura e sempre più difficile

Prima della gara

Visto il blocco del traffico nella zona di partenza la raggiungo a piedi di buon mattino: la mia batteria è quella delle 10 ma, visto il gran numero di partecipanti, mi presento al ritiro del chip verso le 08:30...

Ritirati chip e fascetta col mio numero, mi cambio e lascio lo zaino con la mia roba al deposito borse dopo di che, insieme alla mia compagna di gara odierna, raggiungiamo la start line per assistere alla partenza della batteria precedente.

Visto il caldo della giornata e data la natura di questa gara, caratterizzata dalla presenza di molti ostacoli che impediscono di affrontarla con un ritmo costante, decidiamo di evitare il riscaldamento rinviandolo ai primi km di corsa...

Quando mancano pochi minuti alle 10 entriamo nell'area della partenza oltrepassando il consueto muro di legno che rappresenta idealmente l'ingresso nel vivo della gara!

La gara

Lo speaker e la musica a tutto volume scaldano subito gli animi; quando parte il countdown finale quindi i partecipanti lo scandiscono a gran voce per poi oltrepassare l'arco della start line sull'onda dell'entusiasmo generale.

Anche se la posizione della partenza è leggermente diversa a quella della precedente edizione, la prima parte di gara è analoga: si percorrono poche centinaia di metri lungo la strada che affianca l'autostrada per poi risalire un lungo tratto su una ripida salita in mezzo al bosco.

Dopo la salita iniziano le differenze rispetto al percorso dell'anno prima perché ci addentriamo ancora in mezzo al bosco per poi scendere nella piana che costeggia il fosso Rio d'Oro ed affrontare una serie di 4 palizzate di legno; subito dopo passiamo sotto al ponte della strada provinciale per risbucare all'interno di un vigneto dal quale raggiungiamo un'altra piana con le consuete serie di pozze di fango: niente di nuovo per chi ha già partecipato a questa competizione però noto subito che le "montagnole" di fango sono molto più ostiche dell'anno prima perché più ripide e compatte e, quindi, molto scivolose. Inevitabilmente quindi ci si aiuta l'un altro per darsi una mano e lo stesso faccio anche io: ricevo una spinta da un altro partecipante per oltrepassare l'ostacolo dopo di che, una volta raggiunta la sommità del cumulo di fango, mi volto per offrire la mia mano a chi me l'ha appena offerta. Per un attimo però temo il peggio: l'altro partecipante è infatti più alto e robusto di me per cui nel tirarsi su per poco non mi tira nuovamente dall'altra parte! Per fortuna non succede per cui proseguiamo la nostra gara ripetendo la proficua collaborazione nella pozza successiva...

Una volta oltrepassate tutte le pozze mi ritrovo naturalmente con le scarpe talmente sporche e pesanti che fatico a mettere un piede davanti all'altro; per diverse decine di metri cerco quindi di sbatterle per eliminare tutto il fango in eccesso...

Dopo un ampio giro all'interno dell'agriturismo Del Gelsomino oltrepassiamo agevolmente un altro ostacolo posizionato nei pressi del ponte sul Tevere per poi attraversarlo e dirigerci verso il centro storico di Orte dove sappiamo già che ci attende il temuto rope climb! Prima di raggiungerlo c'è però da affrontare una ripida salita dove io e la mia compagna di gara, forti del nostro allenamento podistico, siamo tra i pochi ad affrontare correndo.

Al termine della stessa ritrovo il mio incubo personale di questa gara: la slack line! Ricordo ancora bene come l'ho superato l'anno scorso: con due passi di slancio ed una rovinosa capriola finale! Stavolta sarebbe bene evitare capriole dato che il fondo è di asfalto e non di terra... come fanno altri partecipanti però decidiamo di affrontare questo ostacolo in coppia: uno di fronte all'altro, con le mani giunte, manteniamo l'equilibrio avanzando a piccoli passi laterali. La tattica si rivela vincente e così proseguiamo l'ascesa verso la piazza principale oltrepassando una rete di corda in cui l'unico problema è cercare di non perdere troppo tempo a fare la fila per arrampicarsi!

Risaliamo quindi le vie del paese di corsa fino ad arrivare alla piazza dove ci attendono le temute corde con alla fine le agognate campane da raggiungere! Ancor prima di entrare in piazza però mi rendo conto che le corde non sono le stesse dell'anno prima: sono più fine ed insolitamente scure... quando infine mi appresto ad arrampicarmi il mio sospetto è confermato: nella precedente edizione avevo raggiunto la campana facilmente issandomi solo con la forza delle braccia ma stavolta mi rendo conto che non basta! Le mani non mi tengono e non hanno grip su questa corda insolitamente scivolosa; faccio un paio di tentativi ma capisco che è inutile continuare e mi rassegno ai primi burpees della mia gara!

Per fortuna subito dopo questa serie di burpees ci attende il primo ristoro, dove ci rifocilliamo con acqua ed un pezzo di banana, e poi la discesa che ci conduce fino alle sponde del Tevere: passiamo sotto al ponte e poi lo attraversiamo di nuovo per poi raggiungere la piana con le pozze di fango dove stavolta ci attende uno dei nuovi ostacoli di questa edizione 2018: delle corde sospese a circa 1 metro da terra da percorrere "appesi" per circa 10 metri fino all'ennesima campanella da raggiungere! A prima vista non sembra così difficile e la affronto cercando di capire il modo migliore di avanzare: mi artiglio con mani e piedi ed avanzo piano piano; dopo qualche metro però la stanchezza delle mie braccia è già tale che sono costretto a fermarmi per rifiatare e distenderle... guardo la campana per capire quanto mi manca ma purtroppo ci sono ancora diversi metri da percorrere... riprovo ad avanzare ma niente! Mi lascio andare sfinito dalla stanchezza e mi rassegno ad una nuova serie di burpees...

Riprendo la mia corsa sfinito dallo sforzo appena compiuto per passare nuovamente in mezzo al vigneto già attraversato per poi raggiungere il fosso Rio d'Oro e percorrerlo per lunghezza per un bel tratto fino a risbucare nella piana precedente dove ci attende la prima di una delle gare di resistenza che sono sparse lungo il percorso: trasportare una sfera di pietra per circa 10 metri e poi ritornare sui proprio passi... Anche se il peso è al limite di quanto possa sollevare riesco nella prova e continuo la mia gara proseguendo nuovamente di corsa lungo il fosso...

All'ennesima risalita ci attende un'altra prova di resistenza fisica: trasportare un sacchetto di sabbia lungo un percorso ad anello. Il peso non sembra granché ed all'inizio la prova è quasi rilassante se paragonata agli ostacoli precedenti... peccato che l'anello segnato dagli organizzatori sembra non finire mai e mi ritrovo costretto a cambiare la spalla d'appoggio più volte per non rischiare di rimanere con il collo letteralmente incriccato!

Una volta abbandonato il sacco di sabbia continuiamo la nostra corsa fino al bivio che divide le due tipologie di gara previste oggi: mentre i partecipanti alla Sprint che partiranno nel pomeriggio devono girare a sinistra per raggiungere la zona finale con gli ultimi ostacoli, quelli della Super tirano dritto risalendo la collina e percorrendo un lungo anello che li porterà fin sopra il casello autostradale di Orte.

Nel corso della salita, piuttosto lunga e ripida, raggiungiamo una postazione che da lontano fatico ad inquadrare... solo quando sono ad una decina di metri leggo "Memory Test" e strabuzzo letteralemente gli occhi chiedendomi che cosa possa essere! Scopro poi che si tratta di un tabellone con delle sequenze alfanumeriche da memorizzare che ci saranno poi chieste più avanti... mi sembra più un test per verificare la lucidità mentale dei partecipanti comunque memorizzo la mia sequenza e proseguo ripetendola mentalmente più volte per non dimenticarla...

In questa fase le distanze tra gli ostacoli si fanno più lunghe per cui le mie doti da corridore, in particolare quelle da Trail Runner, si mostrano più utili che non nella prima parte di percorso... peccato che a rallentarmi ci sono ulteriori ostacoli tra cui: una trave da oltrepassare in equilibrio (nella quale fallisco subito miseramente), un muro di legno talmente alto da essere fisicamente al di fuori della mia portata (tanto che mi rassegno subito a fare i burpees senza neppure provare a superarlo) ed altre prove di forza (trasporto di secchi pieni di sassi, trascinamento di mattoni, ...) che puntano a fiaccare piano piano la resistenza dei partecipanti...

Quando siamo ormai oltre il km 10 in effetti, vuoi per gli ostacoli superati, vuoi per i burpees eseguiti, comincio ad essere piuttosto provato ed a sentire in particolare un insistente mal di reni: è sicuramente legato al fatto che in 2 ore ho concentrato più sforzi fisici di quanti ne faccia normalmente nell'arco dell'anno però comincio ad accusare la fatica e non siamo ancora neppure lontanamente in vista dell'area finale!

Il percorso prosegue infatti ancora con lunghi saliscendi nel mezzo delle campagne ortane intervallati da ostacoli più o meno ostici che affronto però sempre più stanco e debilitato: i muscoli cominciano ad essere talmente doloranti che l'ennesimo passaggio nel fosso, stavolta però in una pozza nella quale affondo fino al collo, diventa quasi un toccasana per risvegliarli dalla pesantezza che li ha ormai sopraffatti...

Prima del bivio che avevamo lasciato molto tempo prima avviene la resa dei conti in merito al Memory Test: ci viene infatti chiesto di ripetere la sequenza e per fortuna la recito senza problemi! Dopo una serie interminabile di prove fisiche sarebbe stato il colmo cadere sull'unica prova "mentale" di tutto il percorso... a quanto vedo però non sono pochi quelli che hanno fallito ed infatti mentre proseguo sento un partecipante che, prima di eseguire la sua penalità, confida mestamente al suo compagno di gara: "Io mi ricordavo solo una cosa: BURPEES!".

Dopo questa parentesi comica raggiungo quindi il fatidico bivio dove incrociamo altri partecipanti che si apprestano ad affrontare la parte di gara che noi abbiamo già concluso... in teoria dovremmo essere ormai in dirittura di arrivo ma purtroppo così non è: ci attendono infatti altri passaggi nel bosco, altre scalate ed altre dure prove fisiche (tra cui il trasporto di pesantissime catene) prima di raggiungere finalmente la grande zona attrezzata in cui si trova la finish line e gli ultimi implacabili ostacoli.

La difficoltà maggiore a questo punto della gara è quella di trovare la lucidità e la forza residua necessaria per superare queste ultime sfide: se infatti alcuni ostacoli finali (come il Cargo Net) sono più scenografici che altro, ce ne sono alcuni che sono invece una vera spina nel fianco di ogni partecipante a questa gara. Il primo che affronto una volta entrato nella zona finale è uno di questi: una parete leggermente inclinata con degli appigli in stile free climbing da percorrere lateralmente... so già che richiede uno sforzo fisico oltre quello che posso permettermi a questo punto ma tento lo stesso: inizio bene ed avanzo di un paio di metri ma le dita delle mani ben presto non fanno più presa e mi trovo costretto a mollare! Subito dopo ci si mette anche la sfortuna: al successivo Spear Throw tengo ben salda e bilanciata la lancia tra le mani e scocco un colpo preciso e veloce verso il bersaglio! Lo prendo in pieno ma la lancia non rimane conficcata per cui mi viene detto che devo fare altri burpees... quando arrivo di fronte alla mia bestia nera, il Multi Rig (posizionato come al solito in bella vista affianco al palo principale per far ammirare agli spettatori i coreografici tuffi in acqua dei partecipanti), sono già rassegnato ad un'altra serie di piegamenti, soprattutto perché ho già visto che le barre orizzontali iniziali sono state sadicamente poste in modo piramidale per renderle ancora più ardue... contro ogni mia previsione passo di slancio questa prima serie per poi passare alla barra successiva: qui purtroppo finiscono i miei sogni di gloria in quanto dopo il secondo avanzamento non riesco più a proseguire e mi lascio cadere nel fango...

Dopo un'altra serie di burpees per fortuna le insidie del percorso sono ormai finite: gli ultimi ostacoli sono infatti solo una formalità che affrontiamo senza troppe difficoltà prima di saltare la classica linea di fuoco che precede la finish line!

Dopo la gara

Ci viene consegnata la nostra meritata medaglia e, subito dopo, una bottiglietta d'acqua ed una banana che spariscono tra le mie mani in pochi secondi!

Una volta recuperato il mio zaino mi dò una lavata alla buona nelle doccette predisposte dagli organizzatori dopo di che consegno il chip per ritirare la mia maglietta e mi gusto in tranquillità la birra omaggio offerta ad ogni partecipante...

Comincio a pensare che è ormai il terzo anno che partecipo a questa gara e anno dopo anno è diventata sempre più ostica, soprattutto per chi come me viene dal mondo della corsa e non è allenato per le prove di resistenza fisica... si tratta secondo me di una competizione che ha un grande fascino e che ciascuno può vivere in modo diverso e per questo consiglio a chiunque di provarla almeno una volta nella vita... da parte mia però credo che sia giunto il tempo di abbandonare definitivamente la tenuta da spartano per riprendere quella da corridore che mi è ormai più consona...


Altimetria percorso

Altimetria percorso

Video cronaca

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