Mattinata fresca (si potrebbe anche dire freddina) ed uggiosa: prima della partenza il clima spinge decisamente a scaldarsi con un po' di moto. La temperatura piuttosto bassa non è male per una bella corsa ma il tempo minaccia anche pioggia per cui non è ancora chiaro dove si andrà a parare.
I partecipanti a detta dello speaker sono ben 1300 ed infatti si vede una gran folla di podisti correre su tutto il lungo lago... archiviato il ritiro del pettorale io non sono da meno e quindi mi comincio a scaldare a 20 minuti dalla partenza prevista per le 9:30.
La presenza dei pacemaker mi sorprende e da questo particolare realizzo quanto non mi era ancora chiaro prima dell'arrivo: la gara è organizzata con tutti i crismi; butto dunque dunque l'occhio verso i palloncini colorati quelli che mi sembrano alla mia portata e mi pongo un obiettivo mentale in merito al tempo con cui terminare la gara.
Cerco di restare in moto fino a pochi secondi dall'inizio e questo mi porta poi a restare piuttosto indietro al momento dello sparo che dà il via alla corsa.
Come sempre mi barcameno per cercare uno spazio in cui correre ma stavolta è più dura del solito viste le dimensioni della strada e l'affluenza di partecipanti per cui il primo km lo corro almeno 1 minuto sotto la mia andatura naturale... Riesco a trovare spazi più larghi e comodi in cui agganciare il mio ritmo gara solo verso il secondo km.
I primi 4000 metri scorrono via velocemente fino all'attraversamento di un incrocio che, mi rendo conto, rappresenta il primo segno di urbanizzazione dall'inizio della corsa: da lì scartiamo a sinistra verso il lago e ci immergiamo di nuovo nella strada che lo fiancheggia. Al quinto km c'è il primo rifornimento e dato che non ho ancora sete tiro dritto confidando nei prossimi... dopo il passaggio verso gli 8500 metri accanto al famoso complesso turistico de La Bella Venere raggiungo di lì a poco il decimo km e lì faccio due conti sul tempo che ci metterò mantenendo quell'andatura: come previsto mi sono attestato poco sotto i 4:30 al km però prima della gara avevo inspiegabilmente calcolato che questo mi avrebbe permesso di chiudere entro i 90 minuti, cosa che è invece ben lontana dalla realtà! Il km successivo lo passo praticamente tutto a chiedermi come posso aver fatto dei calcoli così errati: ormai dopo un anno di gare dovrei aver acquisito una certa dimestichezza nel calcolare andature e tempi ed invece ho cannato alla grande! Naturalmente non penso neppure un secondo ad aumentare l'andatura per centrare l'obiettivo che mi ero prefissato ma al contrario prendo atto di aver fatto male i conti e punto semplicemente a migliorare il mio precedente tempo sulla mezza (obiettivo questo ampiamente alla mia portata visto che il mio unico precedente con la mezza è di svariati mesi prima ed ero all'esordio sui 21 km).
Dopo aver rivisto in negativo le mie aspettative continuo piuttosto agevolmente la corsa e mi ritrovo dunque ad oltrepassare il km 14 dove l'asfalto cede il posto per circa 1 km alla strada sterrata e ci troviamo quindi ad attraversare un noccioleto in un'atmosfera da vero trail.
Una volta usciti da lì siamo già al km 15 e le sponde del lago sono ormai visibili in lontananza alla mia sinistra; ben visibile è invece il monte verso cui corriamo: per fortuna so bene che oggi ne sfioreremo solo le pendici...
Dopo una breve salitella mi rendo conto che ho il fiato decisamente più corto rispetto ai km precedenti; spero non sia il primo segno di stanchezza ma comunque tiro dritto e di lì a poco ci addentriamo in un bel bosco con alberi di alto fusto: qui il paesaggio cambia completamente e, complice anche la temperatura sensibilmente più fresca, sembra veramente di trovarsi in alta montagna.
Una volta usciti allo scoperto, verso il km 17, il paesaggio torna ad essere quello consueto: la salita precedente ci permette di dominare il lago dall'alto e, grazie anche al sole che si è fatto largo tra le nuvole, il colpo d'occhio alla mia sinistra regala un panorama che è proprio da cartolina!
Ormai ci avviciniamo alla fine; l'ultimo ostacolo è rappresentato da un'altra salitella che parte più o meno al km 18: sono ancora abbastanza fresco ma il mio passo si fa inevitabilmente più lento... alla mia destra vedo invece superarmi una ragazza con un bel passo. "Accidenti: che andatura!", penso tra me e me, e mentalmente la incito a gran voce! Di lì a poco però anche lei arranca inevitabilmente a causa della pendenza più sostenuta ed io penso che le mie doti telepatiche sono decisamente da affinare...
Dopo l'ultimo sforzo l'arrivo si fa più vicino e riconosco la strada già fatta in macchina; di lì a poco c'è l'arco di partenza per cui mi concedo un bell'allungo per sfruttare tutte le energie residue! Tra l'altro vedo che il cronometro non ha ancora raggiunto i 90 minuti per cui mi illudo di essere riuscito miracolosamente ad arrivare a ridosso dell'ora e mezza di corsa. Aumento ulteriormente l'andatura e sento il respiro farsi affannoso; continuo però a spingere sfruttando al massimo le ultime forze. Peccato che solo dopo aver oltrepassato l'arco mi rendo conto di aver fatto uno sforzo vano: la fatica finale non mi ha infatti fatto realizzare che partenza ed arrivo non coincidono affatto! Dopo di esso infatti si prosegue ulteriormente lungo la strada fino alla zona di iscrizione per poi sterzare bruscamente a sinistra con una curva a gomito degna del più spericolato dei rally: da lì un altro centinadio di metri e si taglia finalmente l'agognato traquardo.
Alla fine chiudo con un tempo non molto distante dall'ambizioso obiettivo iniziale: agguantarlo sarà la missione della prossima mezza maratona o della prossima edizione di questa suggestiva gara!
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