Prima della gara

Arrivo ad Orbetello con un largo anticipo rispetto all'orario di partenza e quindi lascio l'auto con tutta calma nell'ampio parcheggio a disposizione dei partecipanti per poi raggiungere il villaggio gara, posto sul Lungolago delle Crociere, con una bella (ma un po' lunga) passeggiata panoramica lungo la laguna.

Questa è subito la prima differenza che noto rispetto alla mia precedente partecipazione nell'ormai lontano 2019: quest'anno, probabilmente per questioni logistiche ed organizzative, start line e finish line sono state unificate e infatti tutto il fermento pregara si concentra nella zona di partenza...

Dopo essere tornato all'auto mi preparo, indosso il pettorale e torno nuovamente al villaggio gara con un bagaglio di passi già più che sufficiente per essere considerato un blando riscaldamento; mentre attendo il via, ascolto lo speaker annunciare con soddisfazione la presenza di circa 600 atleti e mi godo il bel sole che illumina la giornata...

La gara

Quando i corridori vengono invitati a posizionarsi sotto l'arco anche io mi aggrego agli altri e, dopo pochi minuti, ecco il countdown che precede la partenza! Il gruppo si muove compatto tra gli applausi e le grida del pubblico e attraversiamo subito la laguna lungo la strada che la taglia a metà; dopo qualche centinaio di metri torniamo indietro e proseguiamo poi a sinistra seguendo il marciapiede che costeggia il lago.

Dopo le fatiche del Tuscany Crossing mi ero ripromesso di condurre una gara in scioltezza per non esagerare ma mi sento sorprendentemente meglio del previsto per cui tengo un buon ritmo rispetto a quello che avevo inizialmente preventivato... quando raggiungo il primo ristoro sono anche meravigliato di come girano le gambe per cui continuo ancora così per qualche km...

Già intorno al km 8 però i miei muscoli mi ricordano lo sforzo compiuto giusto una settimana prima e cominciano già a dare le prime avvisaglie di cedimento; nonostante il leggero appesantimento che sento sui quadricipiti però non demordo e continuo a correre senza rallentare...

Al secondo ristoro bevo un po' di sali per contrastare il caldo della giornata e poi continuo fino a raggiungere l'agognato ingresso alla Riserva Naturale Duna Feniglia, annunciato da una volontaria con un sentito: "Dai che arriva l'ombra!". Sotto la pineta ci attendono infatti almeno 6 km al riparo dal sole e, nonostante il terreno sterrato, la corsa diventa decisamente più piacevole e meno faticosa...

Lungo il percorso troviamo diversi camminatori e ciclisti che si godono questa stupenda domenica di aprile ma noi siamo invece concentrati nella nostra gara e puntiamo diritti e decisi il lungo rettilineo che taglia la riserva e che, per il momento, sembra non dover finire mai!

I km scorrono uno dopo l'altro e, poco dopo il 17°, ecco il provvidenziale ristoro che precede il ritorno all'asfalto; prendo nuovamente un po' di sali per poi proseguire lungo la strada che, dalla riserva, riconduce alla provinciale.

Qui continuiamo sulla ciclabile fino a ritrovare finalmente Orbetello che fa bella mostra di sé alla nostra destra in un panorama da cartolina! Ci avviciniamo sempre di più e, quando siamo sulla strada che taglia la laguna, siamo ormai prossimi al km finale.

Nonostante i quadricipiti affaticati e la brutta sensazione che i crampi siano in agguato da un  momento all'altro, tallono da vicino i due corridori che mi precedono con l'intento di provare a superarli nei metri finali; appena raggiungiamo il rettilineo che conduce alla finish line aumento gradualmente il passo riuscendo nel sorpasso e taglio infine il traguardo senza dare troppo peso al tempo comunque soddisfacente rispetto alle mie aspettative odierne.

Dopo la gara

Subito dopo l'arrivo me ne torno con calma alla macchina sfruttando la passeggiata al parcheggio come un defaticamento rigenerante... tornare a Orbetello oggi dopo ben 5 anni dalla mia prima partecipazione è stato bello e già ora mi chiedo cosa avranno in serbo gli organizzatori per la 15° edizione del prossimo anno!

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