Arrivo in largo anticipo ed infatti al ritiro pettorali non c'è ancora nessuno... le previsioni per la giornata di oggi sono peggiorate nel corso della settimana fino a dare pioggia a partire dalle 11; le minacciose nuvole sopra il palazzetto sembrano però volerle anticipare ancora di più! Per adesso possiamo solo sperare nella clemenza divina...
Mi cambio e aspetto una buona mezzora prima di fare un po' di riscaldamento; d'altra parte le mie intenzioni oggi non sono quelle di fare un tempone ma solo di riabituare le gambe alla lunga distanza per cui mi ripropongo di scaldarmi a dovere durante la gara stessa...
Per raggiungere la zona di partenza attraversiamo il ponte di fronte al palazzetto ed ecco che il gruppo di corridori, ciascuno impegnato nella distanza che gli è più congeniale, attende compatto lo start!
Nel frattempo uno degli organizzatori preannuncia che al km 7 ci si dividerà: i partecipanti alla 21 e alla 42 andranno dritti, quelli della 12 e della 33 gireranno a destra; ero convinto che avremmo condiviso tutti lo stesso percorso e invece non è così... pazienza!
Il via viene dato senza alcuno sparo per cui parto solo perché vedo tutti gli altri partire in avanti; dopo un lungo rettilineo, al secondo km imbocchiamo una bella ciclabile che ad un certo punto diventa particolarmente scivolosa per le numerose foglie bagnate... avanzo cercando di non scivolare ma ho veramente poco grip e rallento il mio passo già tranquillo per non rischiare una rovinosa caduta!
Quando torniamo sulla strada dopo poco comincia a piovere (come temevo!) ma per ora si tratta solo di una pioggerella leggera; continuiamo quindi ad avanzare sotto un cielo grigio che non promette nulla di buono ed arriviamo al primo ristoro dopo di che, al fatidico km 7, il lungo serpentone di corridori si divide a metà.
Avanzo così in compagnia degli altri partecipanti alla mezza ed alla maratona: mi impongo un ritmo volutamente più lento di quello che sarei portato a tenere perché non mi sento confidente di riuscire ad arrivare in fondo senza troppi sforzi e sto facendo questa gara senza velleità agonistiche ma solo come prova generale per un'altra maratona che vorrei fare a dicembre...
Il percorso prosegue intervallando tratti stradali a lunghi passaggi su una lunga pista ciclabile che mi ricorda inevitabilmente quella su cui mi sono trovato poco tempo prima durante il Lunghissimo di Contigliano... anche il panorama, in mezzo alla piana reatina, è logicamente il medesimo ma non per questo meno suggestivo...
Mi guardo intorno ammirando il paesaggio e nel frattempo i km scorrono uno dopo l'altro... arrivo così al decimo km e da lì raggiungo agevolmente anche il quindicesmo... cerco di non saltare neppure un ristoro concedendomi un sorso d'acqua anche quando non ne sento il bisogno...
Quando raggiungo il km 18 sono ormai nuovamente nei pressi della città di Rieti per completare il primo giro della mia gara; dopo l'ennesimo passaggio sulla pista ciclabile raggiungo la strada che mi riporta verso il palazzetto; quando sono nelle sue immediate vicinanze mi chiedo se anche per noi partecipanti alla maratona è previsto il giro sulla pista di atletica e scopro che in effetti è così.
Quando passo il traguardo vedo alcuni partecipanti alla mezza fermarsi dopo aver raggiunto il loro personale obiettivo di giornata; io invece passo di corsa e continuo sul ponticello fuori dal palazzetto per attraversare il fiume e ritrovarmi di nuovo sulla strada già percorsa.
Al passaggio intermedio controllo il mio Garmin e, come previsto, sono abbondantemente sopra il mio ritmo abituale nella mezza; fedele al mio proposito iniziale di non esagerare non me ne preoccupo minimamente e vado avanti pensando solo ad arrivare in fondo senza troppa fatica: il ricordo della stanchezza provata mesi prima durante la Maratona di Roma è infatti ancora vivido e non voglio decisamente rivivere la stessa drammatica esperienza...
Per ora sto bene: il fiato non mi manca e le gambe girano come dovrebbero ma sono ancora abbondantemente all'interno della mia comfort zone... eventuali problemi so già che si manifesteranno dopo i il trentesimo e, soprattutto, dopo il trentacinquesimo km. Intanto vado avanti continuando a rifornirmi regolarmente ad ogni ristoro e comincio a meditare quando assumere la barretta energetica che ho nella tasca dei pantaloncini: anche in questo caso non ne sento il bisogno però preferisco rimpinguare preventivamente le mie riserve di energia prima di terminarle completamente.
Dopo il km 25, su un lungo rettilineo, vengo superato da una donna e non posso fare a meno di invidiarla profondamente per il suo passo: si vede che sta correndo in scioltezza e senza il minimo sforzo! Io invece comincio ad accusare un po' di fatica, soprattutto muscolare: i quadricipiti cominciano ad essere più sofferenti del previsto e km dopo km, la sensazione di indolenzimento e pesantezza diviene via via più accentuata... per ora è ampiamente sopportabile ma spero che non diventi un serio problema più avanti...
Quando raggiungo il trentesimo comincio mentalmente il countdown dei km che mi separano all'arrivo: -12, -11, -10... la distanza si assottiglia sempre di più ma nel contempo aumenta anche la pesantezza delle mie gambe e la fatica accumulata... anche le mie ginocchia cominciano a risentire dello sforzo prolungato ma per il momento cerco di considerare i segnali del mio corpo come semplici acciacchi passeggeri...
Nel frattempo, contrariamente alle previsioni, il cielo si è aperto e sta facendo lentamente spazio ad un timido sole che, nonostante il suo tepore, non riesce però a ritemprare il mio spirito ormai fiaccato dallo sforzo compiuto finora...
Il problema è che più accorcio la distanza che mi separa dal traguardo e più aumenta il mio senso di affaticamento generale: mi rendo conto che la mia corsa è sempre più lenta e faticosa; cerco di farmi forza pensando al ristoro ed alla doccia finale che mi attendono ma lo spettro di ritrovarmi a soffrire fino al traguardo comincia a farsi strada nella mia mente... cerco di scacciarlo via ma anche quando raggiungo il km 35 è chiaro che negli ultimi km di gara ci sarà da soffrire!
Naturalmente non sono l'unico a trovarsi in difficoltà: più di qualche corridore mi ha superato ma altrettanti li ho passati io perché hanno abbandonato la corsa per continuare camminando...
Io riesco ancora a correre ma il pensiero dei 7 km che mi separano dal traguardo non è sufficiente a lenire la fatica: vado avanti mettendo faticosamente un piede davanti l'altro e mi impongo di non guardare il mio passo perché mi rendo conto di aver diminuito fortemente la mia velocità al km già non così sostenuta...
Quando mancano 5 km penso tra me e me che ormai è fatta: anche dovessi avere una crisi potrei fermarmi ma a costo di camminare fino al traguardo potrei comunque arrivare in fondo, il che è comunque il mio solo ed unico obiettivo odierno. Da ora in avanti ogni ulteriore km è una conquista e mi aiuta a motivarmi per proseguire: "Ancora un altro!" mi ripeto mentalmente e così, poco a poco, metro dopo metro, sono nuovamente nei pressi della città di Rieti... man mano che mi avvicino al traguardo comincio piano piano a pregustare il momento in cui il palazzatto di atletica comparità finalmente nel mio campo visivo: allora si che sarà veramente fatta!
Quando sono al km 40 raggiungo l'ultimo ristoro e , sorprendentemente, sento a tal punto il bisogno di rimpinguare la mia riserva di zuccheri che, al posto dell'acqua, prendo invece un bicchiere di coca.
La metà me la verso addosso e sulle mani ma quel poco che ingerisco mi dà comunque la sensazione di darmi un po' di energia: ormai ci siamo e tra pochi minuti sarò sotto la doccia per un bel bagno ristoratore!
Comincio a guardare il Garmin sempre più frequentemente per controllare i metri che mi separano dal raggiungimento della meta finale; anche se il mio passo è sempre più lento ormai il countdown verso il traguardo non è più in km ma in metri per cui la fine della mia gara è ormai prossima.
Quando arrivo finalmente in vista del palazzetto la fatica accumulata è comunque troppa per essere spazzata via dall'essere ormai nell'ultimo km di percorso; anche quando vi entro e rimetto i piedi sulla pista di atletica sono comunque così provato da non riuscire ad aumentare il mio passo.
Solo dopo l'ultima curva azzardo un piccolo allungo ma il mio corpo mi lancia subito un chiaro segnale per avvertirmi che non si è trattato di una bella idea: un accenno di crampo dietro il polpaccio mi provoca una smorfia di dolore ed istintivamente tiro su le punte dei piedi provando a continuare a correre.
La tattica sembra funzionare e, dato che ci sono ormai solo 100 metri tra me e la finish line, continuo così fino al traguardo dove mi fermo appena sento il bip della rilevazione cronometrica... subito dopo appoggio le mani sulle ginocchia e cerco di recuperare le forze prima di raggiungere il ristoro finale...
Bevo tutto quello che mi capita a tiro: acqua, sali, bibite! Il mio bisogno di reidratarmi è forte e sembra insaziabile! Dopo 4 o 5 bicchieri mi sento meglio ed ingerisco anche un po' di frutta prima di dirigermi con le gambe doloranti verso lo spogliatoio... faccio la doccia con calma e già questo mi aiuta a riprendermi un po'... per oggi probabilmente la mia andatura sarà un po' claudicante per il dolore muscolare ma da domani sono sicuro che anche la fatica di oggi sarà solo un lontano ricordo...