Arriviamo a Roma in auto di buon mattino per archiviare quanto prima il problema parcheggio: dopo svariati giri, un'inversione a U su strada a senso unico e varie imprecazioni ricevute riusciamo finalmente a trovare un pertugio in cui incastrare la nostra vettura a più di 1 km dallo Stadio dei Marmi.
Per fortuna manca ancora più di 1 ora alla partenza e quindi facciamo in tempo a ritirare i pettorali ed a prepararci con tutta calma; anche stavolta il riscaldamento passa in secondo piano e quindi, nonostante una temperatura iniziale sui 10°, preferiamo prendere posto in griglia piuttosto che fare una corsetta preparatoria.
E' la seconda volta che partecipo a questa competizione, giunta ormai all'edizione 19, ed anche stavolta ci sono un gran numero di partecipanti, il che la rende una vera festa dello sport: lo Stadio dei Marmi è pieno di corridori e l'atmosfera che si respira è veramente coinvolgente.
Nel raggiungere la nostra griglia ci interroghiamo sui criteri utilizzati per assegnarle perché non ci sembrano legati solo ai risultati precedenti ma ipotizziamo che siano legati anche alle partecipazioni a questa gara specifica; rimaniamo col dubbio e, dopo esserci aggregati al gruppo dei corridori in partenza, attendiamo il via.
Qualche minuto di attesa ed ecco partire il fatidico countdown: come previsto i primi metri sono molto congestionati e fatico a trovare uno spazietto libero per correre balzellando a destra e sinistra come un folletto. Per fortuna appena raggiunto il lungotevere la strada si allarga e gli spazi di azione non mancano più: la fiumana di podisti si distribuisce su gran parte della carreggiata disponibile ed ognuno comincia a prendere la sua andatura. Io butto un occhio al mio Garmin e mi sorprendo nel vedere la mia media: sono decisamente fuori allenamento per cui avevo preventivato 10 km in scioltezza ma, preso dall'entusiasmo, sono ben sopra la velocità che avevo ipotizzato. Dubito di riuscire a mantenere questo ritmo per tutta la gara ma per ora riesco a mantenerlo senza grossi sforzi per cui va bene così.
Dato che non ho particolari obiettivi mi sono ripromesso di applicare alcuni degli esercizi mentali suggeriti nel libro di Mental Training che sto attualmente leggendo; mi rendo subito conto però che un conto è immaginarli comodamente seduto sul divano ed un altro applicarli durante la gara quando si è in pieno affanno. Dopo i primi km abbandono l'idea del training autogeno e mi metto invece in cerca di qualche runner con l'andatura un po' più veloce della mia da sfruttare come lepre... individuo qualche papabile obiettivo ma anche in questo caso desisto ben presto dal proposito: la mia condizione di forma attuale non mi consente di spingere più del dovuto per cui mi rassegno a fare la mia gara senza troppe velleità di risultato.
Raggiunto il primo ed unico ristoro mi meraviglio nel vedere posizionati i tavoli con i bicchieri d'acqua solo sulla sinistra ed infatti quando sono in prossimità degli stessi assisto ad improvvisi cambi di direzione di diversi corridori con relativi strilli di chi si vede tagliare la strada all'improvviso; da parte mia, giocando con un po' di anticipo, riesco ad accaparrarmi senza troppe difficoltà un bicchiere che butto giù senza fermarmi per poi proseguire la mia corsa.
Qualche centinaio di metri ed è tempo di attraversare il biondo Tevere con un bel passaggio sul ponte del Risorgimento; da lì svoltiamo poi subito a sinistra per proseguire sul Lungotevere Flaminio. Qui, mentre ripercorriamo a ritroso il percorso dalla sponda opposta del fiume, poco a poco si comincia a vedere qualche raggio di sole che comincia a farsi largo tra le nuvole; dopo circa 1 km riprendiamo la strada già solcata verso il Foro Italico ed il sole ci accompagna in quella che è diventata ormai una gran bella giornata.
La temperatura è ideale e ci avviamo verso la parte finale del percorso che dopo all'incirca un altro km ci porta ad entrare direttamente nel Foro Italico per portarci quindi lungo il Viale delle Olimpiadi e da qui verso lo Stadio Olimpico: l'ingresso avviene da un'ampia strada che sembra essere quella destinata ai mezzi di soccorso e, dopo un breve passaggio nel tunnel, riemergiamo direttamente sulla pista di nuovo abbracciati dal sole.
L'ingresso nello stadio è senz'altro la ciliegina sulla torta di questa corsa e vale da solo la partecipazione alla gara; dopo un piccolo sprint taglio quindi il traguardo e mi confondo nella massa dei corridori che affollano la zona sotto la curva.
Mi ricongiungo quindi con i miei compagni di gara per poi raggiungere nuovamente lo Stadio dei Marmi; ritiriamo il pacco ristoro, recuperiamo i nostri bagagli e dopo un po' di relax sotto il sole domenicale ci avviamo verso l'auto per tornare a casa dopo questa ennesima domenica all'insegna dello sport.