Un diario completo delle grandi imprese di uno dei più forti ultramaratoneti italiani di tutti i tempi

Correre è la mia vita - Giorgio Calcaterra, Daniele Ottavi

Il libro ripercorre in prima persona tutta la carriera di Giorgio Calcatterra a partire dal suo avvicinamento giovanile alla corsa, cominciato con la partecipazione alla stracittadina di Roma in cui capisce la sua innata predisposizione per questo sport.

Da lì in avanti cominciano quindi le sue partecipazioni alle gare più disparate in compagnia del padre, che redige un apposito "diario di bordo" con risultati, obiettivi ed appunti; Calcaterra racconta quindi la sua prima traumatica partecipazione alla maratona a 18 anni e si capisce da subito che il libro non vuole essere una mera autocelebrazione di un campione ma piuttosto una biografia completa e dettagliata sia dei suoi trionfi che delle sue disfatte.

Ben presto la corsa comincia ad essere per Calcaterra una vera ragione di vita in cui si impegna sempre di più e con sempre maggior dedizione; cominciano quindi allenamenti specifici (tra cui quello che lui stesso definisce il "sistema Comunità") e con essi anche i primi risultati importanti.

... sono mosso da un entusiasmo e un'energia che non so gestire. Questo modo di essere mi spinge ad andare sempre oltre i limiti alla ricerca di qualcosa di intangibile che nella mia mente assume sempre forme diverse. Sono continuamente attivo, alla ricerca spasmodica di qualcosa di più.
Sono bulimico di vita.

E' così che il '99 diventa l'anno dei suoi record personali e quello in cui vince le sue prime maratone; comincia quindi ad essere conosciuto anche se giudicato troppo "naif" a causa della sua grande voglia di correre sempre e comunque che lo porta a partecipare ad un gran numero di gare anche molto diverse tra loro senza la precisa ed attenta programmazione tipica degli atleti professionisti.

Grazie alla sua frenetica voglia di correre e di partecipare a quante più gare possibili nel 2000 riesce a sorpresa a stabilire un record che gli darà grande notorietà a livello internazionale: quello di correre ben 16 maratone in un anno sotto il tempo di 2:20!

Da lì in avanti è un crescendo che lo porta piano piano alle prime ultra maratone fino alla vittoria al debutto nel 2006 alla 100 km del Passatore e quindi alla partecipazione al primo mondiale.

Non contano solo le Olimpiadi o le medaglie, conta la sfida con se stessi e il volersi mettere alla prova sempre o comunque. Per me, correre per 100 chilometri avrà sempre lo stesso sapore dell'andare a prendere il latte per mamma quando ero un bambino, se non fosse così, se non ci fosse una passione libera alla base, certamente farei altro.

Tra le tante imprese Calcaterra si sofferma anche sulle più cocenti sconfitte nonché sugli episodi negativi che hanno caratterizzato la sua carriera; ciò lo rende più umano agli occhi del lettore e ciò che traspare sempre in ogni pagina è la sua grande passione unita alla sua incredibile umiltà: è in questo che Calcaterra, un indiscusso campione di fama mondiale, risulta simile ad ogni altro podista e semplice amante della corsa.

Altro filo conduttore del libro, che ricorre più volte ma con toni sempre accesi e decisi, è la continua e netta condanna per ogni tipo di doping sportivo che secondo Calcaterra toglie credibilità anche a chi come lui conta solo sulle proprie forze.

Ascolto il suono dei miei piedi sull'asfalto e mi sembra la miglior musica che si possa sentire, quella che si fonde con il battito del cuore e diventa melodia.

Tante e così diverse sono le gare di corsa che Calcaterra menziona nel libro che chiunque sia solito partecipare abiltualmente a delle competizioni ne troverà senz'altro più di una cui ha partecipato egli stesso; non a caso anche io ho ritrovato nel libro molteplici gare che conoscevo ed a cui ho partecipato personalmente; non è certo un caso inoltre se anche a me è capitato di incontrarlo personalmente in un paio di occasioni (prima della gara naturalmente!) stupendomi della sua disponibilità e del suo atteggiamento "da amatore" e non da campione.

Anche se i risultati riportati nel libro sono chiaramente quelli di un atleta straordinario ciò che traspare nella lettura è senz'altro un atteggiamento ed un approccio verso la corsa da semplice appassionato; è qui che secondo me il libro cattura il lettore: nel racconto di imprese straordinarie con gli occhi di chi corre per puro divertimento! 

 

 


Correre è la mia vita - Giorgio Calcaterra, Daniele Ottavi
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