Dopo l'indispensabile ed utilissimo articolo sul gergo del runner non poteva certo mancare un analogo articolo sul gergo altrettanto criptico del Trail, gergo che potrebbe inizialmente spiazzare anche il corridore su strada più navigato...
In questa lista si trovano tutti i termini di fronte ai quali io stesso ho storto il naso le prime volte che ho approcciato questa disciplina e che, piano piano, o direttamente sul campo o tramite una ricerca più o meno rapida sul web, ho imparato a conoscere...
Prima di cimentarvi nella vostra prima gara in natura è bene apprendere qualche nozione base ed alcuni concetti che possono essere utili a capire al volo quanto specificato nel regolamento e spesso ripetuto nel briefing pre gara.
Se manca qualcosa non esitate a segnalarlo nei commenti!
Il nome stesso è di per sé azzeccato e piuttosto indicativo: con questo termine infatti si indicano tutti i tratti del percorso caratterizzati da uno stretto sentiero in cui giocoforza si è costretti a procedere in fila indiana.
Non presentano particolari difficoltà ma è evidente che chi ha una marcia in più rispetto agli altri corridori deve cercare di affrontare questi tratti senza che ci sia qualcuno davanti che lo freni: i sorpassi in un Single Track sono infatti difficoltosi per cui trovarsi davanti un gruppo di persone che procedono ad un passo molto più lento del nostro significa necessariamente essere rallentati e perdere minuti preziosi.
Qui le cose si fanno più difficili e devo ammettere che la prima volta in cui mi sono imbattutto in questo termine leggendo il regolamento di una gara di Trail ho veramente strabuzzato gli occhi interrogandomi sul significato di questa arcana parola!
A diradare la nebbia intorno a questo termine astruso arriva la sua stessa etimologia: deriva infatti dal termine francese balisage che significa letteralmente "segnaletica" e/o "segnalazione". Ecco quindi che diventa tutto più chiaro: le operazioni di balissaggio sono quelle che vengono eseguite dagli organizzatori di un trail per indicare in maniera opportuna il percorso da seguire e sono tipicamente fatte usando materiali come bandierine, fettucce colorate e vernici (ovviamente biodegradabili).
Con il termine camel bag (cioè "borsa di cammello") oppure camel back ("dorso di cammello") si indica uno zainetto contenente una sacca idrica (con capacità generalmente variabile tra 1 e 3 litri) dalla quale solitamente si beve attraverso un sottile tubo dotato di una valvola che permette il passaggio del liquido solo quando l'utilizzatore la morde con i denti. Oggi esistono moltissimi tipi di zainetti più o meno versatili e comodi: dopo aver provato anche io varie soluzioni tra cui mini marsupi e sacche idriche, ora affronto i miei trail più impegnativi con un gilet dotato di 2 borracce morbide e varie tasche in cui riporre tutto il mio materiale (cellulare, chiavi, sali, barrette, ...).
Potrà sembrare banale la presenza in questo elenco del suddetto termine ma alle mie prime partecipazioni a gare di Trail mi sono interrogato più volte su cosa fosse questo accessorio che era sempre annoverato nell'equipaggiamento consigliato o obbligatorio e che mi faceva pensare a qualcosa per espletare i bisogni fisiologici in modo ecocompatibile... dato che non è così scontato quindi sottolineo che oltre alla propria scorta idrica personale è buona norma nei Trail avere con sé anche una piccola tazza per bere. A differenza delle gare su strada infatti, dove ai ristori sono sempre presenti bicchieri e/o bottiglie, nei punti di ristoro dei Trail in genere ciascun partecipante è solito bere nel proprio bicchiere personale o "ecotazza", tipicamente fatto di plastica morbida o silicone per occupare poco spazio ed essere quindi facilmente riposto in tasca o nel proprio Camel Bag.
Anche in merito alla dicitura relativa ai "punti ITRA" che trovavo spesso su alcune gare di Trail particolarmente impegnative mi sono interrogato a lungo fino a cercare (e trovare facilmente) dettagliate info a riguardo...
Per farla breve l'acronimo ITRA sta per International Trail Running Association ed è un ente che certifica e valuta la difficoltà delle gare di Trail utilizzando un sistema a punti. Fin qui tutto chiaro ma a cosa servono? Per un runner fondamentalmente accumulare punti ITRA serve a poter partecipare a gare internazionali di Trail che prevedono un numero minimo di punti solo per essere annoverati tra i potenziali partecipanti.
Dal punto di vista degli organizzatori invece questa limitazione nell'accesso alle gare ha un duplice vantaggio tutt'altro che trascurabile: limitare il numero di partecipanti ma soprattutto essere sicuri che chi partecipa possieda un livello di esperienza sufficiente ad affrontare un percorso di gara particolarmente impegnativo.
Per maggiori informazioni sui criteri di assegnazione dei punti, sulle gare che li richiedono o per sapere il proprio bottino di punti accumulati è sufficiente visitare il sito ufficiale dell'associazione.
E' vero che col termine generico di Trail possiamo indicare in un colpo solo tutte le gare che si svolgono su un percorso prevalentemente naturalistico ma ci sono alcuni distinguo importanti da fare, soprattutto in merito alle competizioni più impegnative.
Ecco quindi una rapida sintesi delle più faticose gare di Trail cui poter partecipare e dalle quali stare alla larga se si è dei neofiti di questa disciplina: